Incredibile, verrebbe immediatamente da esclamare !…

Guardialfiera, ridente borgo della provincia di Campobasso, sede Vescovile emerita, forza dirompente di un territorio vocato al racconto solcato, nelle linee poetiche da Francesco Jovine , assiso al trono dei potenti sogni, a capo di una Terra del Sacramento senza eguali per faziosità e leziosità ,nella e per la bellezza.

Guardialfiera, toponima di paese che dall’alto spia le belle gole oggi ricolme di acque del lago per eccellenza di un Molise che della pura gemma sgorgante da mille sorgenti, ne fa preziosa linfa, ogni anno e precisamente il 2 ottobre, festeggia la Giornata Mondiale della Poesia.

Il vento, la felicità, una poesia e l’infinito.

Grazie all’Associazione Poesia 2 Ottobre Lido di Venezia, Centro Studi Molise “ Nicola Perrazzelli”, Comune di Guardialfiera, Borghi d’Eccellenza e Centro Culturale Studi Storici Eboli, l’ozio viene sovvertito da rime, la volgarità e l’arroganza si inginocchiano alla poesia e, dall’alto del bellissimo campanile della Cattedrale di Guardialfiera, lo scampanellio della campana tintinnante più antica del Mondo, purché un tantino malandata, inebria sincero compiacimento per quella che è la Giornata Mondiale della Poesia più declamata al Mondo. “La glorificazione della poesia che risana, che ristora, che aggrazia il Mondo tramite i poeti sopraggiunti da ogni e dove, diventa pane del cuore”. Garante di tali frasi è Domenico Simi de Burgis, dal Lido di Venezia. Egli ebbe ad intuire che la leggerezza delle poesie avrebbe nel tempo aleggiato senza spazi e senza tempo sino ad atterrare a Guardialfiera per goderne del frutto scaturito dal seme che ogni anno, viene impiantato nelle menti e nei cuori delle genti, grazie a poeti instancabili nel render a terzi versi e lumi di saggezza.

Mondi diversi che si intersecano con parabole in versi diversi, apparentemente autobiografici ma che rendono l’immagine di un Mondo che versa in tenebroso oblio. Un tenebroso oblio che d’incanto si illumina d’immenso e dell’infinito ne fa meta. Insurrezione di tenerezza a mezzo corteggiamenti e sguardi tra poeti verso quell’infinito che Leopardi, spunto inesauribile e personaggio a cui dedicata la appena passata edizione, giunta alla 31^ edizione, ha saputo donarci. E così ogni anno la magia si ripete, gli abbracci, i sorrisi, il ritrovarsi uniti sotto il segno tangibile di rime, prose e sinergie dovute alla divina “ poesia”, fanno il resto.

Guardialfiera diventa capitale della poesia mondiale e non delude mai le aspettative di chi si pone in viaggio, a volte lunghissimo, per render omaggio alla voce della bellezza, alla voce della “ verità senza tempo “.

Tanto mirabile che i cuori si son definiti succubi all’applauso spassionato e sentito delle centinaia di persone che, accorrono a goder della giornata illuminata da un sole splendido e mai metafora in questi ultimi anni. Poeti da Eboli, Meta di Sorrento, dal Molise intero, Verona, Genova, alcuni dall’Inghilterra, Brasile. Grazie all’indissolubile amicizia legata da un Patto di Fratellanza la maggior parte dei poeti Ebolitani, sotto la guida del mentore Cav. Peppe Barra, da anni vedono presente il loro gonfalone della Città. E così anche Auletta, Larino, Matera, Atri, Altavilla Silentina, Capaccio/Pestum, Sant’Angelo a Fasanella, San Giovanni Rotondo, Amatrice, Olevano sul Tusciano. Momenti di commozione e di grande partecipazione , segno di gratitudine e di slancio all’eterno desiderio di condivisione e maturazione, che per anni ha visto una guida insostituibile quale Vincenzo Di Sabato.

Una giornata che adornata di musica sublime e teatro di figura, vede letture e analisi critiche poste in essere da esperti che con dovizia, professionalità e mirabile senzo di appartenenza, accendono ancor più “adorno” una sala Conedera sempre adornata a festa , piena di fiori e sfarzosi lazzi come se ogni anno si celebrasse il primo Matrimonio tra la Cultura ed il Centro Basso Molisano. Un ulteriore premio alla già fortunata Cittadina che vede altro gioiello nella sua Porta Santa , prima Porta Santa della Cristianità Mondiale. Da qui doverosa la visita da parte dei Poeti alla bella Cattedrale, che sfarzo fa della sua Cripta e pone indulgenza, ogni 1^ giugno, come solo altre due grandi Città possono : Atri il 15 agosto e l’Aquila il 28 agosto in occasione della “ Perdonanza “ Patrimonio dell’Umanità dal 14 dicembre, grazie all’unico Santo Molisano, San Pietro Celestino.

Una giornata piena di emozioni e di carezze letterarie inebria la sala di sorrisi e, forse, anche qualche pentimento. Le lacrime inondano visi e il loro sapore non rende mai amare le stesse. Le note critiche ed estetiche sollecitano al bello ogni poeta , ogni cantore, e da qualche anno anche bambini, ma soprattutto lo spettatore che, stupefatto nel guardare e mirar lo spazio, non scorge il tempo e riesce a cancellar la mente dall’esterno fato della vita frenetica e caduca, penetrato nel poter mirabilmente ascoltar le note narrate in poesiadi . “ Poesie senza Tempo, nel nostro tempo “, ripeterebbe certamente Alda Merini. Un sospiro, un incontro, un alito, destano nuove avventure dello spirito e del Cuore. E’ sera ormai, tutto deve porsi all’uscita della sala.Più che un addio, come sempre, è un arrivederci e che la campana tintinnante più antica al Mondo, continui a suonare dalla vicina Cattedrale sino a render sempre più viva la voglia di essere e cancellar del cuor l’oblio.

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