In questo momento così particolare per noi esseri umani dobbiamo approfittare di questo rallentamento generale dei ritmi di vita per fermarci un attimo e riflettere: è così, tutto quello che sta succedendo è SOLO una prova, un’esperienza. La paura non ci permette di essere lucidi ma ci costringe a diventare ansiosi, angosciati e impulsivi. Le domande sono tante e una in particolare (come scriveva stamattina Stefano Benni su Repubblica) è: questa emergenza ha a che fare con il cambiamento climatico?

Detto in altre parole: la Natura ci sta dicendo qualcosa?

Non ci sono ancora gli strumenti per rispondere, ma prima o poi lo sapremo. Ci sono tante persone competenti che prima o poi ci diranno che cosa è veramente successo, magari fra molto tempo, ma lo faranno.

Per ora possiamo solo cercare di evitare di pensare al peggio, senza atteggiamenti catastrofistici o oscurantistici e credere sempre che la Natura vada ascoltata e ne vada aperto e studiato sempre il suo gran libro…

Qui le storie di quelli che ce l’hanno fatta, quegli animali che sembravano scomparsi ma alla fine sono ritornati, riuscendo a sopravvivere anche in modi molto bizzarri. Buona lettura!

Dei trentamila a rischio d’estinzione
qualcuno per fortuna ce la fa
ogni tanto a sopravvivere:
c’è la Cladocora caespitosa
a largo di Valencia, nelle isole
Columbretes, detta madrepora
a cuscino, che ha trovato
un bell’escamotage
per il riscaldamento
globale: crea una sacca di riserva
dove nasconde i polipi vivi
che risorgeranno quando
i tempi saranno migliori.
C’è il condor della California
quasi estinto dall’ottantasette
ne restavano solo ventidue:
questi mitici eroi sopravvissuti
hanno permesso di averne oggi
più di mille esemplari come loro.
E poi l’usignolo di Kirtland in America
il tragulo dal dorso dorato vietnamita
E il Dingo, rarissimo cagnetto australiano
avvistato finalmente a Victoria…
Del rinoceronte bianco dell’Africa
del Nord ne sono rimasti solo due,
è vero, non possono far cuccioli
ma grazie alla crioconservazione
forse potranno in vitro generare
una nuova progenie di piccoli.

Un’altra storia finita bene
è quella della lumaca gigante
nell’arcipelago delle Bermuda,
era scomparsa da quarant’anni
per colpa dell’Euglandina Rosea
dal dolce nome e della Gonaxis
Quadrilateris, dette chiocciole killer.
Oggi ce ne sono quattromila
cresciute allo zoo di Chester in Inghilterra.
E si tuffa anche felice la megattera antartica
Quasi perduta dagli anni Cinquanta.
Sono trentacinque i ralli di Guam
sulle isole Cocos oggi tranquilli…
Tifiamo per loro, che diventino
presto trecentocinquanta
e poi magari tremilaecinquecento!
Urrà!

FONTE: REPSCIENZE 25/02/2020

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