La sua bombetta ricopre il capo dopo che il tempo ha studiato come ricondurre tutto il fascino d’artista ad un capo che, dalla capigliatura estrema, ha voluto confermare il trascorrer di esso.

Il tempo non si è fermato e neanche la sua grande voglia di canzoni. Canzoni d’autore con piglio e garbo di chi la vita musicale l’ha vissuta senza mezzi termini, senza tempo….

Lino Rufo, songwriter, di fama internazionale, dal curriculum di razza, sua la bombetta, sua la musica che magicamente si trasforma in poesia.

Attivo dalla seconda metà degli anni 70, ottiene da subito un contratto con la IT/RCA capeggiata da Vincenzo Micocci. Il produttore Gianfranco Baldazzi si accorge di lui, e diventa produttore di tre 45 giri e un LP, Notte Chiara, insieme a Verdelli, Occhiello e Schipani.

Con Lino, James Senese, Enzo Avitabile, Ernesto Vitolo, Danilo Rustici, Patrizia Lopez e Jenny Sorrenti.

Una vera rivoluzione in termini di musica e di sound, dopo la collaborazione con gli Osanna e Napoli Centrale.

Subito si capisce il grande talento e, la sua canzone, spazia in lungo ed in largo per l’ Italia, alla ricerca di un nuovo rinascimento musicale. I Pooh si insospettiscono di tanta verve e, da grandi interpreti, lo chiamano ad aprire i concerti. L’esaltazione della voce graffiante ma sincera, la musica aggraziata da tocco e sinuosità magistrale, li permette di condurre tour con Mario D’Azzo, Marco Ferradini, Alberto Fortis, Vasco Rossi, Vincenzo Spampinato.

Sempre in ascesa Arbore condivide con Lino Rufo “l’Altra Domenica” e nel 1980, il Festival di San Remo, li fa da sponda ad una amicizia perenne che lo ha visto legato a Goran Kuzminak e Gaio Chiocchio.

La sua vita infedele alla normalità lo porta a registrare “ Nuovo Messico / In Savana “ ed a catapultarlo in Rai come programmatore di Radio Anch’io.

Anima bianca del blues nero, nel 1998 ricompare prepotentemente tra la gente e, si cimenta insieme ad un giovane Alex Britti, gli Animals e Telesforo.

La vita si prende gioco dei migliori e, deve attendere il 2001 per un nuovo lavoro. Assieme a Fabiano Lelli, Tina Bellanti, Fabiola Torresi ed altri, mette su un progetto editoriale dai toni blues garbati, pieni di senso armonico e, si getta nel live.

Per esibirsi al meglio fonda la “ Bluemystic band” e poi i “noGospel”, per un misto di blues ispirato da un Jazz stile New Orleans.

Roma, Torino, le grandi piazze mondiali, si esaltano al suono “ senza nessun freno”, titolo del singolo del 2014, presentato in tour con John Majall.

Ma Natale è sempre Natale e, grazie alla paternità, Lino pubblica il disco natalizio “Viene Natale “, con l’accompagnamento di archi e la feat., alla fisarmonica, di Piero Ricci.

Nel 2015, l’attore doppiatore Francesco Pannofino lo invita ad arrangiare e produrre il suo primo disco e, si cimenta in un tour nazionale unitamente ad Enrico Ruggieri.

La sua passione per la conduzione radiofonica e la sensibilità verso i più deboli lo vedono protagonista, insieme ad Ernesto Bassignano, alla “consolle” del teatro Romano,” Arciluito”, nel “ Per chi suona la Campana?”.

L’Arciliuto, per chi non lo sapesse, è un teatro Romano, carcere nel passato dove Giordano Bruno fini i suoi giorni prima della sua messa al rogo, ambitissimo da artisti emergenti e già affermati.

Amico intimo di Lucio Dalla, Pino Daniele, Edoardo ed Eugenio Bennato, Vasco Rossi, ha diviso la sua “stanza” romana con Rino Gaetano e da, li il mondo della vita d’artista che lo vede ansimar canzoni con Ron ed Ivan Graziani.

Nel sociale vive momenti di grande impegno mettendo in scena uno spettacolo, coadiuvato dalla cantattrice veneta, Rossella Seno, dal titolo “ Puro come una Bestemmia “. Il femminicidio, la violenza sono le guerre da combattere e, nelle sue canzoni, la pace e l’amore verso la vita che difende e sgomenta, affranca e distrugge, riporta tutto al senso della stessa con, un’improvvisa felicità.

Il cammino verso una sponda senza barriere, ad una riva che del fiume ne è frescura, lo porta nel 2018 a ricevere un premio alla carriera ed ad essere paladino della eguaglianza grazie alla canzone “ Zingari “, in occasione del festival internazionale “ Amico Rom “ di Lanciano.

La continua insoddisfazione musicale che ci conforma , la maniacale voglia di ricercare nell’intimo, le eclatanti discrasie che il Mondo ci propina, l’assoluta voglia di essere veri nella fondatezza della difficoltà ad esserlo, la magica essenza dell’insieme per condividere e non per esser propinatori di se stessi, lo porta ad assurgersi a portatore sano di mutazioni, difficili da perpetrarsi, difficili da confarsi, impossibili da accettare.

E così, nella mutante difficoltà dell’essere uomini, scrive, musica ed elabora il capolavoro dei capolavori “ Le mutazioni del Lupo “.

Un capolavoro che ha visto in campo il meglio dei musicisti italiani quali Simone “ Federicuccio “ Talone, Alberto Lombardi, Marco Rovinelli, uno straordinario Yuki Rufo, figlio e fonte ispiratrice di molti dei suoi pezzi, Primiano Di Biase, Emiliano Pari, Pierpaolo Ranieri, Mario Gentili, Giuseppe Tortora, Marco Rò, Melissa Camponeschi , Conor McLain con le splendide voci del coro, Francesco Pannofino Voce narrante.

Riprese audio Corrado Taglialatela, Missaggi Stefano Quarta, Mastering Carmine Simeone presso Forward Studios.

Ispirato da una forte emotività dettata dal ritorno alla musica d’autore più pura, senza attenzione alla dettata forza del commercio ad ogni costo, ha voluto mostrar a se stesso che le emozioni non svaniscono con l’età, anzi, per fortuna, si accentuano.

Non c’è pace senza un pizzico di angoscia partoriente. Non c’è vita se non si passa per attimo di “ morte “. La porta sempre chiusa porta all’isolamento ma, la musica permette si essere sempre li, ad aspettar la ventata di soddisfacente freschezza di un’alitata di vento inebriante e mai “ deficitaria “ di appagamento.

I testi delle canzoni così come di sequenza, già da se, sono poesia.

Così cose sei, Vorrei sapere, Si parla si parla, Il cuore di Bessie Smith, A lato dei miei occhi, Fuggo, La guerra nel cuore, Il blues della passione, A volte mi domando, Ecco l’uomo, Un mondo migliore, All’improvviso la felicità, Il lupo. – “Ditemi che non è vero e ritirerò l’acquisto del disco” –

Una sequenza che ha dell’incredibile. Un soffio al cuore che ti permette di sederti ad ascoltarlo senza aver la paura della tachicardia. Una risposta alla vita che ti sbeffeggia, ti sorride, arride alla morte ma, non ti lascia mai sgomenta e triste. Anche perché è sempre così, senza che te ne accorga e l’aspetti, sai che verrà a trovarti “all’improvviso la felicità “.

E la felicità quando arriva arriva e ti lascia stupiti , senza cancellar i dubbi ma, ti raccomanda di continuare ad essere “ l’uomo “ senza poterti far ancora domande che a volte non trovan risposte, a volte non ti gratificano di un mondo migliore, e, parlando parlando, non allontaneranno mai la voglia di mutare, come solo i lupi sanno fare !

Ah, dimenticavo, Lino Rufo , è anche……… Molisano.

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